Gianni Poretti: l'arte del vetro in una vita
Gianni Poretti è un raro esempio di destino che porta verso la maestria nel soffiare il vetro. Originariamente orientato verso il disegno, Poretti si è trovato ad abbracciare il mondo del vetro attorno al 1960, scoprendo una passione duratura. Il suo laboratorio artigianale a Canobbio, Svizzera, è stato cruciale nel suo percorso, seguito da una formazione specialistica a Neuchâtel. L'approccio alla fusione del vetro a Milano e Bergamo ha segnato una svolta determinante, portando Poretti a sperimentare con materiali come metallo, creando opere che sfidano le tensioni fisiche. Le sue mostre dagli anni Novanta in poi hanno evidenziato l'interesse per il suo lavoro, che spesso si concentra sulla fusione del vetro con suggestioni mitologiche e alchemiche. La casualità gioca un ruolo fondamentale nel suo lavoro, consentendo trasformazioni sorprendenti indotte dalle reazioni chimiche durante il processo creativo. Poretti si concentra sugli effetti di colore e luce, spesso giocando con pezzi di dimensioni ragguardevoli.
Il suo approccio artistico si riflette in un'adesione istintuale alla materia, allineandosi al filone dell'informale. Le sue opere trasmettono un senso di dinamismo e frammentazione, con volti e figure che emergono e si intersecano in un universo astratto-materico. Nonostante le sfide, Poretti ha perseverato nella sua ricerca artistica, contribuendo a riscattare il vetro dall'inerzia, con un amore infinito per il suo mestiere.
Marco Meier
Marco Meier nasce a Lugano nel 1967, di professione è grafico e illustratore. Il suo breve percorso artistico lo ha portato a presentare finora due esposizioni. "Per Te" nel 2017, il cui tema era la malattia e il lutto, presentata in collaborazione con la Compagnia Finzi Pasca al LAC di Lugano. La seconda, ”Parole Posate”, presentata al Monte Verità di Ascona nel 2019, aveva per tema la violenza domestica. Entrambe le mostre sono state concepite come un racconto-allestimento ed erano accompagnate da un libro con testi inediti e immagini delle opere. Questi due lavori hanno fatto una inaspettata tournée, venendo ospitate oltre che al LAC di Lugano e al Monte Verità di Ascona, al Festival della Narrazione di Arzo, al Dazio grande di Rodi, all’asilo Ciani e all’OBV di Mendrisio; sempre su invito degli organizzatori.
"Bianca" è la sua terza creazione, nata appositamente per la Sala del Torchio di Balerna.